Intervista alla medaglia d’oro DANIELA DE STEFANO
Questa è l’intervista che la MEDAGLIA D’ORO 2018 sui 100km ci ha rilasciato.
Campionessa De Stefano ci parli un po’ di lei..
“Sono nata il 02/05/1979 a Castrovillari, dove ho vissuto fino ai 18 anni per poi partire per Napoli dove ho conseguito una prima Laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche nel 2002. Nel 2005 ho concluso il Dottorato di Ricerca in Scienza del Farmaco, ancora presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e, subito dopo, ho iniziato il corso di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera presso l’Università degli Studi di Salerno, concluso nel 2008. Nel 2010 ho intrapreso nuovamente gli studi universitari per conseguire la Laurea in Farmacia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. E’stato un percorso molto formativo, che mi ha regalato oltre 40 pubblicazioni scientifiche, il ruolo di Editor, Revisore o Coautore di libri scientifici, ben 5 premi alla carriera ed alcune esperienze all’estero, presso l’Institute Gustave Roussy di Parigi e, l’ultima, presso l’Università Ruprecht Karls di Heidelberg, in Germania. Da qui l’approdo a Milano, nel ruolo di Senior Scientist dell’Istituto Europeo per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica ubicato presso l’Ospedale San Raffaele di Milano, dove ho avuto l’onore di contribuire ad uno studio clinico per l’immissione in terapia di un nuovo farmaco destinato a bambini fibrocistici. Attualmente lavoro in una azienda privata, MultiMedica, e mi occupo di ricerca nell’ambito di malattie dismetaboliche.”
E che ci dice di questi sui grandi risultati nello Sport ?
“Lo sport ha sempre fatto parte della mia vita, da piccola mi piaceva correre, pattinare e giocare a tennis. Gli anni universitari sono forse quelli più bui in questo senso, ma al conseguimento della Laurea ho ripreso le attività sportive, in particolare corsa e spinning. Nel 2005 ho avuto incidente d’auto nel quale ho subito una frattura scomposta di rotula che ha comportato ben nove mesi di assoluta inattività. A seguito di questo incidente mi era stato sconsigliato di correre ed ho ricominciato a fare sport ripartendo dalle tavolette di propriocezione. Un vero calvario, attutito dalla frequentazione di corsi di spinning e, successivamente, dal nuoto. Già in Germania, nel 2011, ho ricominciato timidamente a correre, corse brevi, non più di 10 km e solo una volta a settimana. E’ a Milano che, abitando in prossimità del Naviglio Martesana dove vedevo tantissimi podisti, ho sentito un richiamo fortissimo per questo sport fino ad arrivare, nel febbraio 2015, a programmare la mia prima maratona, che ho corso a Milano il 12 Aprile 2015. Grande gioia, una corsa serena ed allietata da tanti amici, l’inconsapevolezza di tempi/km, l’unico obiettivo, non meno ambizioso, di arrivare al traguardo, raggiunto in 3.41.37 ore, numeri indimenticabili. A seguito di questa felicissima esperienza ho iniziato a correre sempre più spesso ed ho capito che per ragioni fisiche e mentali la mia distanza ideale è quella in cui non ho bisogno di accelerare troppo ma di tenere testa. Testa bassa e voglia di fare mi hanno portato alla mia prima ultramaratona, la 50 km lungo l’Adda, che ho anche vinto in 3.54 ore. Da lì il progetto di arrivare ad una 100 km, fallito nel 2016 per un infortunio che mi ha portato a concludere in 17.40 ore la 100 km più ambita, il Passatore. Quel giorno è nato un mostro da sconfiggere, e così, nel 2017, ho iniziato a pestare i piedi e consumare scarpette per arrivare preparata all’appuntamento col Brigante. Tante competizioni spesso ultramaratone, mi hanno portata a percorrere lo scorso anno oltre 1500 km in gara (e non so quanti in allenamento!) e a piccoli successi che hanno rappresentato una spinta emotiva straordinaria. Il programma prevedeva anche una 4×100 km (Passatore, Seregno, Asolo, Alpi), concluso con grande soddisfazione e netto miglioramento dalla prima all’ultima. Nel 2017, ho avuto la soddisfazione di vincere la 50 km sulla sabbia e la sei ore di Curinga, arrivare terza alla 100 km di Asolo, la più dura, e seconda alla 100 delle Alpi, a sole due settimane dalla 12 ore in pista, nella quale avevo corso per 116 e rotti km. Dopo queste ultime due gare ho ricevuto la comunicazione di essere inquadrata come atleta di interesse nazionale per le discipline 100 km e 24 ore. Nel 2018 ho riversato tutte le mie energie nel migliorare il mio crono sulla 100 km. Km su km mi hanno permesso anche di migliorare su altre distanze, 10 km in 42.18, mezza maratona in 1.32.50 e maratona in 3.17.40. E a Seregno, al campionato italiano di 100 km, mi sono trovata al posto giusto al momento giusto e abbastanza ben preparata. Dal punto di vista cronometrico si può e devo fare di più ma ho vinto la 100 km in 8.48 ore. Emozioni indescrivibili, l’inno di Mameli, una gara lunghissima racchiusa in un solo istante, lacrime calde e dolcissime, che ho replicato in Croazia, in occasione della 100 km scelta come competizione per il mondiale. Nel mezzo tante piccole soddisfazioni, infinite emozioni che fanno da mordente per allacciare le scarpe nelle gelide mattine milanesi”
E che ci aspetta in questo 2019?
“Attualmente, a causa di un lungo infortunio che mi ha costretta a star ferma per circa due mesi, sono in fase di ripresa e sto cercando di ritrovare velocità e resistenza, misurandomi in gare più brevi.”
Grazie Daniela, siamo sicuri che i suoi grandi risultati non siano finiti qui. In bocca al lupo a lei ed alla sua squadra Asd Corricastrovillari
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