Emozioni dalla Maratona di New York

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Bellissime emozioni di Veronica Nannini e Valentina Perrone da NY,
atlete Asd Corricastrovillari.

Quando si pensa ad una maratona, è quasi automatico associarla a New York..che, nell’immaginario collettivo, è la maratona per eccellenza.
Forse per la magia di questa città, forse perchè, fin da bambini, se ne vedono le immagini al telegiornale: un fiume di persone che corrono sopra ad un ponte.
Il percorso è lungo, tanti sono i chilometri da macinare per provare ad affrontarla, ma, credeteci, ogni secondo della gara vi ripagherà del sudore e delle fatiche passate!
La magia comincia già in volo, quando il pilota, una volta atterrati, augura “in bocca al lupo ai runners”. Questo perché guardandosi attorno ai percepisce che quasi tutti i viaggiatori vi parteciperanno: si vedono borsoni di società, zaini con adesivi di precedenti maratone.
Si entra nel vivo con il ritiro del pettorale allestito presso il Jacob Javits Convention Center. Al solo ingresso è inevitabile emozionarsi perché si viene accolti da un lungo applauso da parte dei volontari che operano per la maratona.
All’interno c’è veramente di tutto: dai gadget relativi alla maratona (abbigliamento, oggettistica) a gel e integratori. Non mancano sfondi accattivanti nei quali si possono scattare foto con in mano il proprio pettorale. Una delle pareti più caratteristiche è quella che riporta, suddivisi in ordine alfabetico, i nomi di tutti i partecipanti alla gara…inevitabile cercare il proprio e immortalarsi accanto ad esso!
Svolte le “formalità” del ritiro del pettorale, si può godere della città, magari, come abbiamo fatto noi, facendo un breve allenamento a Central Park..in mezzo alle mille sfumature dei colori autunnali e ai sorrisi che tutte le persone rivolgono a noi runners.
La sera prima ci si sente un pó come prima di un esame: emozionati, agitati, si fatica a prendere sonno e si controlla mille volte di aver preparato tutto per il giorno dopo.
Si parte presto e bisogna essere attrezzati per trascorrere diverse ore al freddo: a noi hanno consigliato di portare un sacco a pelo dove coricarsi e scaldarsi nell’attesa. Il consiglio é stato veramente utile!!
Tutti i vestiti che si usano per coprirsi prima della gara vengono donati in beneficenza (salvo non si preferisca depositarli).
L’attesa della partenza è scandita dal soffermasi sulle diverse persone: ci sono runners vestiti in modo tecnico, altro che sfidano il freddo a gambe nude e personaggi che usano, per scaldarsi, le più svariate tute: unicorni, dinosauri..addirittura scorgiamo un signore in accapatoio.
Il tempo passa velocemente e ci si ritrova catapultati alla linea di partenza, con il cannone che spara dando il via e milioni di coriandoli che vengono lanciati in aria.
La partenza è sul ponte di Verazzano, un pó in salita, ma l’entusiasmo lo rende quasi pianeggiante.
Si scende e si viene accolti da centinaia di persone festanti che urlano “Welcome to Brookling”…la musica, il tifo e le urla di incoraggiamento ci accompagneranno durante tutta la gara. Le parole non riescono a descrivere quello che si prova correndo le famose 26.2 miglia: non si è mai soli..continuamente spronati dal pubblico che urla, incita, mostra cartelli colorati con svariate scritte..addirittura i poliziotti newyorkesi, di solito così seri, sorridono e ti “battono il cinque”.
I chilometri corrono via velocemente, tra il panorama mozzafiato e il tifo, non si sente la fatica e, sempre con il sorriso sulle labbra, ci si ritrova a Central Park.
Gli ultimi chilometri sono stati per noi i più impegnativi perché ormai era forte il desiderio di raggiungere il traguardo..quando lo vedi alzi le braccia e urli di gioia!!!!!
Poi ti mettono la medaglia al collo e ti avvolgono in un poncho termico..e lì inizi a percepire che “ce l’hai fatta”..hai terminato la maratona di New York!!!
Il giorno successivo la festa continua: è il “monday” della medaglia: i newyorkesi gradiscono che i partecipanti girino per le strade con la medaglia al collo..si complimentano (“great work”!) e ti chiedono il tempo in cui hai terminato il percorso.
La maratona di New York è così: uno spettacolo unico che ti accompagna prima, durante e dopo la gara.
Si torna a casa carichi di ricordi e certi che questa rimarrà una esperienza unica e irripetibile.

       

Commenti

  • By Fausta Bianco - on Reply

    Col tuo racconto mi fai rivivere la mia esperienza del 2003, la NYC marathon e’ unica nel suo genere e ti lascia dentro delle emozioni che non si dimenticano mai!

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